Storia di un impiegato

Data: 12 e 13 gennaio 2019

“Storia di un impiegato” da Fabrizio De André , in scena il 12 e 13 gennaio presso fACTORy32.
Vent’anni dalla scomparsa del cantautore genovese, vogliamo rendergli omaggio con questa coinvolgente produzione Teatro del Simposio e A3 Apulia Project.
Questo progetto vuole unire il linguaggio del teatro e quello della musica per indagare in modo approfondito tematiche “universali” sull’uomo e la realtà che lo circonda.
“Storia di un impiegato” non è semplicemente la riproposizione musicale dell’album, ma in chiave più teatrale è una rilettura e un confronto, attraverso le parole dell’uomo di oggi, di quel mondo evocato, a distanza di tanti anni. Un mondo contemporaneo in cui “le piccole guerre quotidiane si vincono e si perdono nel più assoluto silenzio”
“…..per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti….”
Fabrizio De André

Locandina "Storia di un impiegato"
Locandina “Storia di un impiegato” di Fabrizio De André

Storia di un impiegato

Da Fabrizio De Andrè

Arrangiamenti originali a cura di Walter e Fabio Bagnato degli A3 Apulia Project

 Drammaturgia di Antonello Antinolfi

Regia di Francesco Leschiera

con  Francesco Leschiera, Fabio Bagnato (chitarre e voce),Walter Bagnato (pianoforte, fisarmonica, voce), Guido Bistolfi (basso elettrico), Umberto Gillio (batteria)

Scene e costumi di Paola Ghiano e Francesco Leschiera

Luci di Luca Lombardi

Assistente alla regia Alessandro Macchi

Grafica di Valter Minelli

Produzione Teatro del Simposio e A3 Apulia Project

Sinossi

“Storia di un impiegato” è un concept album del 1973, un disco che potrebbe essere un romanzo, un’opera teatrale, un film. Fabrizio De André tratteggia in quest’album la storia di una ribellione sognata, tentata, fallita e, infine, paradossalmente riuscita. È la rivolta di un impiegato, simbolo della mediocrità della società borghese degli anni ’70, anni in cui, alla violenza degli estremismi terroristici, lo spirito rivoluzionario del ’68 andava perlopiù sopravvivendo in azioni anarchiche, individualiste e sempre irrimediabilmente sterili.

Molte di quelle tematiche, rilette oggi, rimangono inalterate: la ricerca di un senso di appartenenza, la solitudine, il senso di sconforto. L’impiegato di oggi, che possiamo rileggere come “uomo comune” è immerso nella stessa impossibilità a creare una vera relazione con la società che lo circonda e che lo porti a sviluppare quel senso di appartenenza collettivo.

Sulla base di questo parallelismo lo spettacolo si svolge da un lato riproponendo le poetiche dell’album, riarrangiato e suonato dal vivo, e dall’altro mediante la messa in scena di un protagonista, l’impiegato-persona di oggi, che attraverso un linguaggio contemporaneo mette in luce i conflitti e le tematiche tutt’ora presenti.

Questo spettacolo non è semplicemente la riproposizione musicale dell’album: in chiave più teatrale, è una rilettura e un confronto -attraverso le parole dell’uomo di oggi- di quel mondo evocato, a distanza di tanti anni. Un mondo contemporaneo in cui “le piccole guerre quotidiane si vincono e si perdono nel più assoluto silenzio”

“…per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti…” Fabrizio De André

storia di un impiegato 2

Note di Regia

Questo progetto vuole unire il linguaggio del teatro e quello della musica per  indagare in modo approfondito tematiche “universali” sull’uomo e la realtà che lo circonda.

Tale necessità si è concretizzata nella scelta di lavorare sull’album di Fabrizio De André “Storia di un impiegato” ed analizzare il parallelismo tra le tematiche espresse, frutto della storia degli anni 70,  e gli irrisolti temi di un uomo contemporaneo incarnato nella figura dell’impiegato.

Il lavoro consiste nell’arrangiamento delle canzoni dell’album e in una elaborazione drammaturgica originale che consenta di attualizzare le tematiche trasmesse dal cantautore.

La regia assembla questi due linguaggi attraverso un processo di unione e dal confronto dell’universo poetico evocato da De André e quello reale dell’uomo di oggi, rappresentato dal protagonista, costruisce un’unica materia in cui la musica e le parole possano tratteggiare non la storia di un personaggio, ma la storia di uomo identificato all’interno delle incertezze e delle gabbie sociali contemporanee.

Con questo progetto il Teatro del Simposio e il gruppo musicale A3 Apulia Project rinnovano ulteriormente la loro collaborazione, già maturata attraverso precedenti lavori che hanno visto la partecipazione di Walter Bagnato, fondatore, con suo fratello Fabio, del gruppo musicale, nel ruolo di attore/musicista in produzioni del Teatro del Simposio e con Francesco Leschiera impegnato nella realizzazione dell’ultimo videoclip degli A3 Apulia Project, in qualità di regista.

Teatro del Simposio

Gruppo milanese di sperimentazione che lavora su molteplici forme teatrali, nato da comuni esperienze formative e professionali elaborate nel corso degli anni.

L’incontro di Francesco Leschiera, Alessandro Macchi e Antonello Antinolfi avviene innanzitutto su un aspetto contenutistico, che ha creato un filo conduttore nelle produzioni del gruppo: l’esigenza di raccontare l’identità dell’uomo, psiche e materia, delle sfaccettature che gli appartengono in modo universale ma che inevitabilmente si legano alla concretezza della vita ed al vissuto individuale.

Il lavoro si sviluppa dal testo, individuando ed evidenziando la tematica che si vuole affrontare e il messaggio da comunicare. Da questa impronta nasce la costruzione dei personaggi che parte dall’ elaborazione delle fisicità e vocalità. Spesso lo spunto viene da opere d’arte, in particolare i quadri di Francis Bacon, ma anche dalla gente comune, entrambi, seppur molto diversi, sono fonte di interpretazione e rielaborazioni importanti. Attraverso l’improvvisazione, sul corpo e sulla parola, che si fondono gradualmente nel lavoro in sala prove, si raggiunge la messinscena finale.

Il fine è quello di trasmettere al pubblico non un messaggio univoco, ma uno spunto di riflessione sul mondo e sull’uomo che lo vive, lo sperimenta e lo agisce.

La compagnia si fonda nel 2012 e lavora fin da subito con i teatro milanesi , Teatro LinguaggiCreativi, Spazio Avirex Tertulliano, Teatro Libero, Teatro Verdi, Teatro Litta dove nel 2014 viene selezionata per una residenza di due anni.

Il gruppo, oramai all’quinto anno di attività, si è esibito in varie località d’Italia (Roma, Napoli, Brescia ecc.)  riscuotendo un buon riscontro da parte di pubblico e critica.

storia di un impiegato 1

A3 Apulia Project

Il progetto degli A3 Apulia Project nasce da un’idea dei fratelli  Fabio e Walter Bagnato. Il nome è preso in prestito da quello della più famosa autostrada del Sud (la Salerno – Reggio Calabria), perché, come l’autostrada A3 è un’arteria importante che collega diversi punti del Sud, allo stesso modo la musica degli A3 Apulia Project si pone come collegamento per un ideale viaggio nel mar Mediterraneo, da sempre portatore di nuove culture che si mescolano alle antiche tradizioni del Sud Italia.

La passione per il viaggio e contemporaneamente per la propria terra è da sempre la fonte di ispirazione primaria degli A3 Apulia Project che riescono ad unire, all’interno della propria musica, tutto il folklore e il calore di una grande regione, idealmente riconosciuta nelle terre che circondano il Mediterraneo (fatta di diverse suggestioni, culture, usi e costumi), insieme ad una concezione poeticamente lucida e sagacemente critica dell’attualità dando vita ad un etno-folk-rock contaminato da diverse matrici legate alla musica popolare ma anche ai grandi cantautori italiani. Le radici degli A3 Apulia Project, quindi, non sono racchiuse solo entro il confine geografico della Puglia, regione d’origine della band, ma in ogni terra “gemella”, fino a disegnare quest’unica regione, il Mediterraneo, intesa come patria musicale e madre generosa, dagli stimoli infiniti.

Il gruppo, oramai all’undicesimo anno di attività, si è esibito in numerosissimi concerti in Italia e in Europa riscuotendo sempre enorme successo da parte di pubblico e critica e vincendo ambitissimi premi (Premio Andrea Sacco, MEI Musica è Lavoro, Orvieto Folk Festival, ecc…).

Il gruppo ha all’attivo tre album (Trasudando, Odysseia, Murex) prodotti dalla casa discografica CNI di Roma del noto discografico Paolo Dossena (già produttore e manager di Luigi Tenco), oltre alle numerose compilation in cui il gruppo è presente.

Recensioni

Silvana Costa

Valeria Prina

http://www.spettacolinews.it/storia-di-un-impiegato-visto-al-teatro-libero-20180579248.html

Alessio Corini

https://www.milanofree.it/201805269801/milano/teatro/storia_di_un_impiegato_a_teatro_libero_francesco_leschiera_rilegge_de_andre.html